Scegli di capire.

Gedi Smile Abbonati
Inserti
Ancora su HuffPost
Guest
Tutte le sezioni

GEDI Digital S.r.l. - Via Ernesto Lugaro 15, 10126 Torino - Partita IVA 06979891006

Archivio

Le battute dell'infermiera arrestata a Piombino: "Fate morire i pazienti quando non ci sono io... Forse ho problemi di epilessia"

media_alt

Perché dopo Marcella Ferri era intervenuto un nuovo caso di morte sospetta in reparto: Bruno Carletti, operato senza complicazioni il 29 settembre, era morto in serata dopo che le infermiere e un medico avevano notato una emorragia inspiegabile.

Per gli inquirenti gli indizi contro la Bonino sono schiaccianti: era stata lei a eseguire il prelievo del sangue prima dell'operazione chirurgica e in quel momento, secondo l'accusa, deve aver agito per instillare grosse quantità di anticoagulante nelle vene del ricoverato.

Quel giorno venne poi ritrovato un flacone di eparina vuoto nel secchio dell'immondizia del reparto: una scoperta bizzarra, visto che nei due giorni precedenti a nessun paziente doveva essere somministrato il medicinale. La morte del signor Carletti per i magistrati è anche il segnale che, nonostante l'apertura della doppia indagine, la volontà di uccidere della Bonino non si era arrestata, anzi, proseguiva come se nulla fosse.

media_alt

Prima di Ferri e Carletti, nemmeno gli altri 11 pazienti morti senza spiegazione nel reparto di anestesia e rianimazione erano in condizioni tragiche. Anzi. Eppure improvvisamente peggioravano e morivano dopo intense emorragie interne. Dieci casi in quattordici mesi - dal 13 gennaio 2014 all'11 marzo 2015. A maggio i carabinieri del Nas cominciano a indagare. Dopo i decessi inspiegabili, i medici avevano analizzato il sangue dei ricoverati e avevano trovato un'alta concentrazione di un farmaco che non doveva essere somministrato, l'eparina.

L'ospedale non aveva informato la magistratura ma a marzo, dopo la decima morte sospetta, il direttore generale della Asl di Livorno aveva deciso di capire meglio cosa stesse succedendo al reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Piombino. E così erano stati inviati due campioni di sangue degli ultimi due ricoverati morti in maniera sorprendente per i medici che li avevano in cura: Franca Morganti e Mario Coppola.

E' il Centro trombosi dell'ospedale Careggi di Firenze ad alzare il telefono per avvertire i colleghi di Piombino che quei campioni ematici parlano da soli: la concentrazione di eparina nel sangue delle vittime è così alta "da escludere la negligenza" o l'errore incauto di un infermiere, visto che in entrambi in casi il farmaco non rientrava nelle terapie prescritte dai medici.

Per l'ospedale "Villamarina" è la prova che qualcuno in reparto somministra l'anticoagulante al di fuori di ogni protocollo. Qualcuno che continua a farlo, visto che nei mesi seguenti altri tre pazienti muoiono nella stessa maniera. Due di loro presentano la stessa caratteristica degli altri dieci: una concentrazione anomala di eparina nel sangue.

E' l'estate del 2015 quando gli inquirenti, d'accordo con la struttura ospedaliera, cominciano a restringere il campo dei sospetti: in anestesia e rianimazione a Piombino lavorano quasi trenta persone tra medici, infermieri professionali e operatori sanitari. Ma basta incrociare i turni con i decessi incriminati per arrivare a un nome univoco, quello di una infermiera sempre presente al momento della morte dei 13 pazienti e nelle ore precedenti. Fausta Bonino.

Ma quelli che il gip Antonio Pirato chiama "indizi di colpevolezza" e non prove sono anche altri, come per esempio il tentativo di depistare i colleghi di lavoro suggerendo che "un estraneo" poteva entrare tranquillamente in corsia, "il carrello dei medicinali sta lì, senza chiavi". La Bonino sentiva l'alito del sospetto di chi condivideva il reparto con lei, tanto che alla coordinatrice dei turni un giorno disse: "Io me li sogno di notte, non è possibile che questi pazienti muoiano quando ci sono io".

• Segui gli aggiornamenti sulla nostra pagina Facebook


• Per essere aggiornato sulle notizie de L'HuffPost, clicca sulla nostra Homepage

• Iscriviti alla newsletter de L'HuffPost

I commenti dei lettori
Suggerisci una correzione