Esteri

Siria, raid aerei su Damasco: almeno 23 vittime tra i civili, quattro erano bambini

Le macerie di Aleppo, una delle città oggetto di violazioni del cessate il fuoco in Siria 
Lo afferma l'Osservatorio siriano per i diritti umani, denunciando la più grave violazione in un mese di cessate il fuoco. "Assad vuole far fallire il negoziato di pace". Nuovo attentato in Turchia: sei agenti di polizia morti e 23 feriti in un'esplosione a Diyarbakir, nel sud-est a maggioranza curda
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DAMASCO - Se confermata, si tratterebbe della più grave violazione del cessate il fuoco in vigore in Siria da un mese. Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, 23 persone, tra cui quattro bambini, sono morti in un bombardamento aereo a sud-est di Damasco, in un'area fuori dal controllo governativo. Un altro gruppo pro-opposizione, il Comitato di coordinamento locale, riferisce invece di 17 vittime.

Nella vicina Turchia, nuovo attentato a Diyarbakir, città del sud-est a maggioranza curda. Il bilancio, aggiornato dall'emittente privata Ntv che cita fonti della sicurezza, è di sei agenti di polizia morti e 23  feriti, di cui almeno otto poliziotti e gli altri civili, nell'esplosione avvenuta nei pressi di un terminal di stazionamento autobus. In precedenza l'agenzia di Stato Anadolu aveva riportato di quattro morti nell'esplosione al passaggio di un blindato delle forze speciali. L'agenzia Dogan parla di autobomba e attribuisce la responsabilità dell'attentato ai "terroristi", termine con cui il presidente Erdogan è solito riferirsi ai ribelli curdi.

Tornando alla Siria, l'Osservatorio afferma che i bombardamenti hanno interessato un'area nota come Eastern Ghouta a Deir al-Asafir, periferia a est della capitale siriana controllata dalle forze di opposizione al regime di Assad, dove vivono circa 2700 famiglie. Presi di mira anche una scuola e un ospedale.
Al momento non è stata accertata la responsabilità dei raid aerei. Il governo in passato ha espresso la sua convinzione che a Deir al-Asafir e in generale nella periferia est di Damasco operi il Fronte al-Nusra, affiliato ad Al Qaeda ed escluso, come i jihadisti dello Stato Islamico, dalla lista dei gruppi armati interessati dal cessate il fuoco. Per settimane le truppe dell'esercito siriano hanno tentato senza riuscirci di accerchiare Deir al-Asafir. Questo induce a credere che i raid possano essere opera dell'aviazione siriana o di quella russa che spalleggia Assad.

Ne è convinta un'altra sigla dell'opposizione, la Coalizione nazionale siriana, che accusa il dittatore di aver attaccato dei civili a dispetto della tregua. Il "massacro di Deir al-Asafir", aggiunge la Coalizione, non avrebbe avuto come reale obiettivo la caccia ai qaedisti di al-Nusra ma il "fallimento del cessate il fuoco e di conseguenza il deragliamento dei negoziati di pace che dovrebbero riprendere tra due settimane a Ginevra". "Questo crimine - denuncia la Coalizione nazionale siriana - è solo l'ultimo di una serie di violazioni del cessate il fuoco". Come è sua abitudine, il governo di Damasco non ha replicato alle accuse.

I prossimi colloqui di Ginevra mirano a tracciare quel processo politico che nelle intenzioni dei mediatori dovrebbe traghettare la Siria fuori dal cono d'ombra di Assad. In un'intervista all'agenzia russa Sputnik, il dittatore ha espressamente respinto una delle condizione chiave per l'opposizione, la nascita di un governo di transizione dotato di pieni poteri. Scenario su cui anche le grandi potenze presenti alla conferenza di Ginevra del giugno 2012 (i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza Onu: Usa, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia) si erano dette d'accordo, con la clausola, di certo non secondaria e voluta da Mosca, che di quell'organismo dovessero far parte anche esponenti del regime.

Per contro, nell'intervista rilasciata a Sputnik Assad ha proposto un governo di unità nazionale in cui troverebbero posto sia i rappresentanti dell'opposizione al suo regime quanto i lealisti e in seguito, se il popolo lo richiedesse, elezioni presidenziali da indire in tempi rapidi. Anche il rilancio del presidente siriano è caduto nel vuoto: l'opposizione ha immediatamente replicato che è assolutamente "fuori questione" l'idea di una condivisione dei poteri con Assad.